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Fermo Amministrativo, la soluzione per cancellarlo

Coinvolto nella Legge di Bilancio 2020, il fermo amministrativo è in procinto di subire alcune modifiche che andranno a snellire in parte una struttura piuttosto complessa. In questo articolo cercheremo di analizzare, attraverso concetti semplici, come funziona il fermo amministrativo, come sia possibile controllarlo e quali siano gli strumenti per “liberarsene”.

Di base si tratta di un atto che viene notificato dalla Pubblica Amministrazione in situazioni di pendenza di recupero crediti e va a colpire un bene mobile del soggetto debitore, come nel caso di un’automobile o di una moto. La conseguenza pratica più importante, insieme ad altre che vedremo nel dettaglio, è il divieto di circolazione che viene immediatamente applicato al veicolo.

Ti trovi in questa situazione e vuoi sapere come togliere il fermo amministrativo alla macchina o allo scooter? Ti stai chiedendo se sia possibile la vendita di una moto che è stata sottoposta a fermo?

Nelle prossime righe troverai la risposta a queste e ad altre domande.

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Cos’è il fermo amministrativo?

Come premesso, è un provvedimento disposto quando una persona si trova in posizione di insolvenza di un debito verso l’erario (uno dei casi più comuni è un fermo amministrativo per multa non pagata). Il soggetto incaricato del recupero crediti invia al debitore una cartella esattoriale, fissando così la scadenza per regolare la posizione di quest’ultimo a 2 mesi dalla notifica. Nella comunicazione devono essere presenti la cifra da corrispondere e la natura del debito, oltre all’indicazione dell’anno in cui questo è stato contratto.

Durante questo periodo il soggetto insolvente può chiedere una rateizzazione dell’importo o intentare un ricorso, cercando di annullare il provvedimento. Attenzione: la scadenza sale a 4 mesi nel caso in cui la cifra dovuta sia inferiore a 1000 €. Prima di procedere, l’Agenzia delle Entrate inoltra al debitore comunicazione del fermo amministrativo dell’auto o di qualunque altro veicolo coinvolto. Da questo momento viene concesso un altro mese per regolarizzare la posizione di debito: se la situazione non dovesse cambiare, allora si procederebbe al fermo dei veicoli intestati al debitore.

Quando il fermo amministrativo è illegittimo?

Esistono situazioni in cui il provvedimento può essere considerato illegittimo e altre in cui può essere sospeso. Il primo caso si applica quando non vengono inviate le dovute notifiche al contribuente verso il quale il fermo amministrativo verrà emanato (quindi cartella esattoriale e notifica di procedimento esecutivo). Altro caso di illegittimità riguarda un fermo amministrativo su un veicolo cointestato. Se l’auto o la moto sono cointestate a una seconda persona, l’amministrazione non può procedere con il fermo.

La sospensione invece fa riferimento a quelle situazioni in cui il veicolo sottoposto a fermo amministrativo viene dimostrato, entro 30 giorni, come necessario per l’attività lavorativa del soggetto. Il mezzo quindi deve essere strumentale alla professione svolta dal debitore. In questo modo il provvedimento non verrà iscritto al PRA.

Come controllare il fermo amministrativo?

Chiunque volesse verificare il fermo amministrativo dell’auto o di altri veicoli, ha a disposizione 3 modalità. Prima di illustrarle, una piccola precisazione nel caso te lo stessi chiedendo: non esistono servizi che permettono di effettuare un controllo online gratis. Il procedimento di visura è molto utile nel caso di acquisto di un’auto o di una moto sulla quale abbiamo il dubbio vi sia un fermo amministrativo. Il cittadino interessato a verificare se vi siano provvedimenti disposti su un veicolo può:

  • recarsi al PRA per richiedere la visura dell’auto (o moto che sia), fornendo il numero di targa. Il costo è indicativamente di 9 € per l’ispezione e di 6 € per la visura;
  • delegare la verifica a un’agenzia, come nel caso della visura ACI per fermo amministrativo. L’Automobile Club d’Italia offre infatti a tutti i suoi tesserati anche questo servizio di verifica;
  • effettuare una richiesta online di visura per targa al PRA, collegandosi al sito dell’ACI e inserendo tutti i dati richiesti, compresi quelli relativi alla modalità di pagamento del servizio.

In questo modo è possibile sapere con certezza se sul bene che stiamo ispezionando siano stati emanati provvedimenti di fermo, condizionandone di conseguenza un normale utilizzo.

Come cancellare il fermo amministrativo?

Una volta regolate le pendenze, è possibile inoltrare richiesta per la cancellazione. Questo significa che come prima cosa è necessario provvedere al pagamento della cartella esattoriale notificata di cui abbiamo scritto nelle righe precedenti. Arrivati a questo punto, vi starete chiedendo come togliere il fermo amministrativo dopo aver pagato. Il procedimento è in realtà molto semplice: sarà sufficiente recarsi al PRA, portando con sé il certificato di proprietà del veicolo e un provvedimento di revoca del fermo emesso da chi ha riscosso il debito. Questo documento contiene i dati del veicolo, del soggetto verso il quale era stato emanato il provvedimento e l’ammontare del debito riscosso.

Come detto, questa fase rappresenta una richiesta: una volta ricevuta, la domanda verrà valutata e in caso di accoglimento l’ex debitore riceverà un nuovo certificato di proprietà.

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Alcune precisazioni

Bisogna fare molta attenzione in fase di acquisto di un veicolo. Capita fin troppo spesso infatti di trovarci davanti a un annuncio allettante, dal prezzo decisamente basso rispetto alle cifre che girano sul mercato. Crediamo di aver trovato l’affare… e invece finiamo per comprare un auto o una moto con fermo amministrativo a carico.

Potrebbe essere il caso di Marco, che ci ha scritto:

“Cercavo una due ruote da una vita: ora ho trovato quella perfetta per me e costa pochissimo! Così poco che ho paura ci sia qualcosa dietro… Se comprassi la moto con fermo amministrativo, potrei utilizzarla visto che non sono io la persona sanzionata?”

La legge non vieta la vendita (e di conseguenza l’acquisto) di un veicolo sottoposto a fermo, limitandone però sensibilmente l’utilizzo. Il nostro consiglio è, in primis, di fugare ogni dubbio: in casi sospetti è sempre meglio effettuare la visura del veicolo. In caso i dubbi venissero confermati, con fermo amministrativo si può circolare? Assolutamente no e ciò renderebbe di fatto il veicolo inutilizzabile, dal momento che non può essere nemmeno esportato o re-immatricolato.

Chiudiamo con un aggiornamento: dicevamo in apertura di come proprio in questi giorni la Legge di Bilancio 2020 abbia modificato alcuni aspetti della normativa sul fermo amministrativo. A differenza di quanto accaduto fin prima, dal 1 gennaio non sarà più necessario versare una tassa al momento della richiesta di cancellazione, rendendo quindi il blocco fiscale esente da ogni tributo.

Attenzione però, questa gratuità è valida quando a inoltrare richiesta di cancellazione è il soggetto esattore, quindi colui che ha riscosso il debito. Al giorno d’oggi si tratta comunque di pratica comune, che viene espletata anche in via telematica. Nel caso in cui, invece, sia il soggetto interessato dal provvedimento a dover sbrigare la procedura di cancellazione, sarà ancora tenuto a versare al PRA i 32 € di imposta di bollo.

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2 commenti su “Fermo Amministrativo, la soluzione per cancellarlo

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