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Prestito con trattenuta in busta paga: come funziona?

Il prestito con trattenuta in busta paga è una categoria di finanziamento che include al suo interno due prodotti: cessione del quinto e delega di pagamento.

Entrambe queste soluzioni sono molto diffuse al giorno d’oggi, per la sicurezza che offrono, i pochi requisiti previsti e la velocità con cui la pratica può essere portata avanti.

In linea generale, chiunque può avere accesso ad un prestito con trattenuta in busta paga, anche se esistono comunque alcuni paletti da rispettare.

Vediamo allora più nel dettaglio le caratteristiche dei prestiti con trattenuta in busta paga, quali sono i requisiti e, soprattutto, come fare a richiederli per avere la liquidità di cui hai bisogno in tempi brevi. Se dovessi avere bisogno di ulteriori informazioni, i nostri consulenti sono a tua completa disposizione, in maniera gratuita e senza impegno:

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Prestito con trattenuta in busta paga: cos’è?

Il prestito con trattenuta in busta paga è un tipo di finanziamento molto apprezzato sia dai richiedenti, sia dagli istituti che lo concedono.

Il motivo è molto semplice: una volta fatte tutte le verifiche del caso sull’affidabilità del posto e del datore di lavoro, il rimborso del prestito avviene con trattenuta diretta sullo stipendio mensile.

Sarà quindi il datore di lavoro stesso che si assumerà l’impegno a versare regolarmente le rate, trattenendo l’importo dovuto dalla busta paga del suo dipendente e versandolo direttamente all’istituto di credito che ha concesso il prestito (banca o finanziaria che sia).

A fungere da garanzia nei prestiti con trattenuta in busta paga è il TFR accantonato in azienda, il quale diventa così vincolato al finanziamento e agisce da paracadute nel caso di problemi del richiedente (licenziamento, malattia, decesso, …).

Prestito con trattenuta in busta paga: le tipologie

Esistono due tipi di prestito con trattenuta in busta paga:

  • cessione del quinto – il prestito con trattenuta in busta paga più famoso e richiesto. Ti permette di impegnare un quinto del tuo stipendio netto per rimborsare un importo che sarà strettamente correlato alla quota TFR che hai accantonato. Con la cessione del quinto puoi ottenere fino a 75.000 euro, da restituire con un piano di ammortamento che può arrivare a 120 rate mensili (10 anni). Chiedere questo prestito con trattenuta in busta paga rientra tra i diritti del lavoratore, pertanto il datore di lavoro non può opporsi e, se il suo dipendente ottiene il via libera dalla banca, dovrà impegnarsi a rimborsare quanto dovuto;
  • delega di pagamento – il secondo prestito con trattenuta in busta paga che può essere richiesto da chi ha già una cessione del quinto in corso e non ha la possibilità di procedere con un rinnovo. Le condizioni che puoi ottenere sono analoghe a quelle della cessione del quinto. La differenza è che qui l’erogazione è subordinata all’accettazione da parte del datore di lavoro, quindi in caso di sua opposizione non potresti ottenere questo prestito.

Prestito con trattenuta in busta paga: i requisiti

Chi può richiedere un prestito con trattenuta in busta paga?

I requisiti fissati per concedere questo finanziamento sono piuttosto elastici, pensati per includere una vasta platea di richiedenti e renderlo estremamente accessibile.

Per chiedere un prestito con trattenuta in busta paga serve:

  • avere più di 18 anni (e meno di 86 al termine del contratto di finanziamento);
  • essere lavoratore a tempo indeterminato da almeno 8 mesi;
  • possedere una quota di TFR accantonato sufficiente a garantire il prestito.

Come vedi, le caratteristiche necessarie sono poche e molto inclusive, anche perché vengono accettate domande sia da dipendenti privati, sia da dipendenti pubblici e statali.

L’anzianità lavorativa, ovviamente, serve ad incrementare ulteriormente l’affidabilità e la stabilità del tuo posto di lavoro agli occhi della banca.

Prestito con trattenuta in busta paga: come funziona?

Nel momento in cui fai richiesta per un prestito con trattenuta in busta paga, l’istituto al quale ti sei rivolto verificherà il rispetto dei requisiti personali.

Dopo questa fase preliminare, la palla passerà alla compagnia assicurativa, con la quale dovrai sottoscrivere due polizze:

  • rischio vita
  • rischio impiego

La polizza rischio vita serve a tutelare la banca da eventuali problemi di salute che possono sopraggiungere durante il finanziamento (o essere già presenti). In caso di malattie gravi, l’assicurazione potrebbe richiedere documenti integrativi per una valutazione più approfondita del caso.

La polizza rischio impiego, invece, è strettamente correlata all’affidabilità dell’azienda per cui lavori. Qui verrà valutata la sua stabilità, il tipo di attività, il settore di riferimento, la regolarità (da parte del tuo datore di lavoro) del versamento di eventuali altre cessioni del quinto presenti in azienda e altri punti ancora.

Se il risultato di queste valutazioni (salute e impiego) dovesse risultare troppo rischioso, la cessione del quinto potrebbe venire rifiutata. Si tratta però di casi molto specifici e in cui il rischio è davvero elevato: in linea generale le compagnie assicurative tendono a non ostacolare il rilascio della cessione, proponendo piuttosto polizze più onerose.

Ottenuto il via libera dall’assicurazione, l’istituto di credito può procedere con l’erogazione della somma richiesta.

Da questo momento riceverai una trattenuta diretta in busta paga con scadenza mensile fino al completo rimborso del tuo prestito tramite cessione del quinto.

Se ho già una trattenuta in busta paga, posso chiedere un prestito?

Buongiorno mi chiamo Alfredo. Ho una trattenuta in busta paga per via di un pignoramento di cui mi restano da pagare 3600 euro. Questa trattenuta in busta paga me l’hanno fatta perché ho tardato delle rate di un prestito, anzi in verità ho smesso di pagarle e mi hanno fatto il pignoramento. Volevo sapere, se ho questa trattenuta in busta paga posso ottenere un prestito?

Anche se Alfredo ha una trattenuta in busta paga per un pignoramento, è possibile valutare comunque la sua richiesta di prestito. La segnalazione come cattivo pagatore che ha per via del debito rimasto insoluto le preclude la possibilità di ottenere un prestito personale, ma possiamo valutare la cessione del quinto dello stipendio e in contemporanea anche la delega di pagamento.

La cessione del quinto dello stipendio, come la delega di pagamento, è un prestito che si rimborsa con una trattenuta in busta paga come il pignoramento. La cessione del quinto, spesso può coesistere con il pignoramento. Eventualmente si potrebbe valutare di estinguere il pignoramento con la cessione del quinto e darle nuova liquidità, in modo da avere un’unica trattenuta in busta paga anziché due. Con la cessione del quinto, quindi, possiamo consolidare il suo debito in un’unica rata con nuova liquidità. Per l’istruttoria pratica occorrerà il certificato di stipendio.

Quante trattenute si possono avere in busta paga?

Fino a qualche tempo fa, un dipendente poteva avere anche tre trattenute o più sulla propria busta paga. Attualmente, però, ogni dipendente ha la possibilità di avere solamente una trattenuta in busta paga, e parliamo di trattenute volontarie, quindi di cessione del quinto, per diritto sancito dalla legge 180/50. 

E’ possibile, comunque, richiedere una seconda trattenuta volontaria sulla busta paga richiedendo la delegazione di pagamento, anche se questa trattenuta non è un diritto del dipendente, in quanto l’azienda ha facoltà di accettare o rifiutare la richiesta di una seconda trattenuta in busta paga.

Quando si ha una busta paga pulita, e si decide di richiedere uno o più prestiti, il dipendente può dunque richiedere un massimo di due trattenute in busta paga.  Unico caso in cui un dipendente si possa ritrovare con tre trattenute in busta paga, è il caso in cui il dipendente abbia già in corso cessione del quinto e delegazione di pagamento sulla propria busta paga, e il giudice predisponga per il pignoramento del quinto dello stipendio. 

Generalmente le tre trattenute non superano il 50% dello stipendio in questi casi, ma è comunque il giudice a stabilire se e per che importo effettuare il pignoramento sulla busta paga del dipendente.

Prestito con trattenuta in busta paga: come richiederlo

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