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Cos’è l’atto di benestare nella cessione del quinto?

L‘atto di benestare è il documento che sancisce il termine dell’iter della cessione del quinto prima dell’erogazione del denaro.

Si tratta di un documento che banche e finanziarie emettono ed inviano, assieme a copia del contratto, con la notifica effettuata presso l’amministrazione di appartenenza del richiedente.

L’atto di benestare è sempre necessario? Se l’azienda decide di non firmarlo, puoi ottenere ugualmente la cessione del quinto?

Daremo una risposta a questi dubbi, aiutandoti a capire a cosa serve l’atto di benestare, quando viene richiesto e come ottenerlo dall’amministrazione dell’azienda per cui lavori.

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Atto di benestare: cos’è e come funziona?

L’atto di benestare è un documento tramite il quale la tua azienda o il tuo ente pensionistico dichiarano, formalmente, di aver preso atto del procedimento di cessione del quinto o della delega di pagamento che hai sottoscritto.

Quando viene richiesto?

Secondo l’iter standard, dopo la firma del contratto di finanziamento l’istituto di credito inoltra in ditta (se si tratta di prestito a dipendenti) o presso l’INPS (se si tratta di cessione del quinto a pensionati) l’atto di benestare.

L’invio può avvenire tramite raccomandata o tramite posta elettronica certificata PEC.

Atto di benestare: a cosa serve?

Quando l’amministrazione del richiedente (dipendente o pensionato) riceve la notifica con allegato questo documento, viene a conoscenza dell’operazione in fase di perfezionamento.

L’amministrazione del richiedente effettua, quindi, i dovuti controlli basandosi sulle informazioni riportate nell’atto e sul contratto di cessione del quinto e ne verifica la veridicità.

Verificate tali informazioni, se errate, l’amministrazione provvede a comunicare alla finanziaria quali siano i dati reali. In questo caso occorre spesso emettere un nuovo contratto e ripetere la procedura di notifica.

Se i dati riportati sull’atto di benestare sono esatti, invece, l’amministrazione timbra e firma l’atto di benestare e lo lo invia alla finanziaria.

Solo a questo punto l’istituto di credito provvederà ad effettuare la liquidazione della cessione del quinto o delega di pagamento, ovvero ad emettere l’assegno o a bonificare l’importo al cliente.

Quanto tempo serve per ottenere l’atto di benestare?

I tempi di rilascio dell’atto di benestare per i lavoratori dipendenti sono variabili a seconda della rapidità dell’amministrazione della tua azienda.

Vista la semplicità della procedura, comunque, nella maggior parte dei casi i tempi non sono superiori ai 3 giorni.

Per alcune situazioni più complesse, come il rinnovo di una cessione del quinto o di una delega di pagamento, le tempistiche potrebbero farsi più lunghe semplicemente perché l’amministrazione chiederà i documenti che comprovano l’avvenuta estinzione del prestito precedente.

L’atto di benestare per la cessione del quinto a pensionati può invece essere ottenuto in tempi sensibilmente inferiori, dal momento che la procedura è automatizzata e può essere completata in autonomia sul portale online dell’INPS.

Cosa succede se l’azienda non firma l’atto di benestare?

L’atto di benestare è obbligatorio nella cessione del quinto?

A volte capita che l’amministrazione non firmi l’atto di benestare inviato dalla finanziaria ma ne emetta uno proprio: in questo caso si parla di atto di benestare sostitutivo.

La liquidazione della cessione del quinto procederà regolarmente utilizzando l’atto di benestare fornito dall’azienda, considerato ugualmente valido.

In altri casi, molto rari, l’amministrazione per politica aziendale non firma l’atto di benestare e non ne emette uno sostitutivo. Qui si parla di messa in quota della rata.

Di cosa si tratta? L’azienda che non ha firmato l’atto di benestare trattiene al dipendente, dal mese successivo, la rata del prestito dallo stipendio. Questa procedura certifica il tacito impegno a rimborsare mensilmente le quote previste dal piano di ammortamento, fornendo implicitamente il benestare.

Questa procedura, poco frequente, viene ugualmente accolta dagli istituti finanziari, che si attiveranno quindi per l’erogazione del finanziamento.

In questi casi, quindi, si procede comunque con la pratica ma con un allungamento dei tempi di attesa.

Le finanziarie, infatti, non liquidano la pratica di cessione del quinto se l’amministrazione non firma l’atto di benestare, perché non hanno modo di verificare che i dati inseriti nel contratto siano corretti e che non ci siano impedimenti alla liquidazione della pratica di cessione del quinto.

Per questo motivo attenderanno la prima busta paga utile sulla quale verrà fatta la trattenuta della cessione del quinto. Fornendo alle finanziarie la busta paga con la trattenuta, implicitamente si trasmette alle finanziarie il benestare da parte dell’azienda.

Perché un’azienda dovrebbe rifiutarsi di firmare l’atto di benestare?

Alcune aziende hanno adottato come politica aziendale di non compilare il certificato di stipendio e di non firmare l’atto di benestare per la liquidazione della cessione del quinto. Generalmente si tratta di aziende con molti dipendenti, alle quali risulta difficile compilare centinaia di certificati di stipendio e firmare altrettanti atti di benestare.

In questi casi, quindi, occorre solo avere pazienza e ricordarsi di fornire la prima busta paga con la trattenuta della cessione del quinto in sostituzione all’atto di benestare.

Cosa succede se l’amministrazione trattiene la rata prima della liquidazione?

Può succedere che l’amministrazione, ricevendo la notifica del contratto di cessione del quinto da parte della finanziaria, prenda visione di quanto riportato nell’atto di benestare (in cui è indicato anche il mese da cui far partire la trattenuta) ma firmi in ritardo l’atto di benestare o non lo firmi affatto.

Considerando che l’atto di  benestare viene prodotto prima della notifica della cessione del quinto, è possibile quindi che passino giorni dalla notifica alla ricezione dell’atto di benestare e alla conseguente liquidazione della pratica di cessione del quinto.

In questi casi, o anche nel caso in cui la ditta non firmi l’atto di benestare, il cliente si vedrà trattenere la rata prima ancora di aver ricevuto i soldi dalla finanziaria.

Diventa quindi importante, però, capire che non si tratta di una colpa della finanziaria, ma semplicemente di un disguido che può capitare, legato a diverse ragioni.

In questi casi, è opportuno sollecitare la ditta affinché, se non lo avesse ancora fatto, invii l’atto di benestare alla finanziaria o, in alternativa, si potrà inviare la busta paga con la prima trattenuta in sostituzione dell’atto di benestare.

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8 commenti su “Cos’è l’atto di benestare nella cessione del quinto?

  1. Buonasera, se ho firmato e richiesto delega per doppio quinto, e ricevo avendo firmato il contratto con la finanziaria, la cui mi versa 2000 euro come anticipo, ma poi la mia azienda non accetta e consegna atto di benestare, devo restituire tutta la somma al ente creditizio subito? Grazie a chi mi. Può rispondere

    Rispondi
    • Roberto buongiorno,
      si, dovrà restituire l’anticipo versato a suo favore di 2000 euro.

  2. Buongiorno io ho fatto richiesta di delega di pagamento devo aspettare solo il benestare dell’ azienda..e possibile che si rifiuti di firmare??

    Rispondi
    • Dario buongiorno,
      si potrebbe non firmare questo documento; in alternativa potrebbero attivarsi solo con la trattenuta della rata senza restituire l’atto di benestare. Ma perché ha questo dubbio?

  3. buonasera per cortesia vorrei sapere il mio residuo cessione del quinto dello stipendio numero contratto 210938 intestato a ******* filippo cod.fisc. **************** ………..distinti saluti

    Rispondi
  4. Buongiorno vorrei un informazione ho fatto un finanziamento con delega che e stato approvato lavoro in un’azienda privata ora vorrei capire se il mio datore non firma che succede..

    Rispondi
    • Nicola buongiorno,
      se l’azienda non firma l’atto di benestare, il finanziamento non sarà erogato. Prima di procedere non si è informato in amministrazione se disponibili a procedere con questo secondo prestito in busta paga?

      Distinti saluti
      ISICredit

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